Il contratto di cash pooling: finalità
Il cash pooling (contratto di gestione accentrata della tesoreria) rientra nella categoria dei contratti di servizio infragruppo. Si tratta di un contratto funzionale all’ottimizzazione dei flussi di liquidità, e quindi delle disponibilità finanziarie, dei gruppi societari.
Attraverso il cash pooling i gruppi mirano ad evitare, o quantomeno a limitare, le diseconomie finanziarie risultanti dalla simultanea esistenza di esposizioni passive di una o più società del gruppo nei confronti di una o più banche e di posizioni attive di una o più società del gruppo nei confronti delle stesse o di diverse banche, riducendo il livello globale dell’indebitamento esterno e consentendo il risparmio di provvigioni e interessi passivi da corrispondersi alle banche.
L’utilizzazione di un meccanismo di cash pooling consente di traferire l’eccesso di liquidità da una società del gruppo alla società finanziaria di gruppo (c.d. pooler) che potrà quindi a sua volta disporne a favore di altra società del gruppo, evitando il ricorso all’utilizzo delle linee di credito con il conseguente maggior costo.
La procedura di cash pooling consiste nel far confluire regolarmente i saldi dei conti correnti di tutte le entità di un gruppo, in un unico conto centralizzatore detto “master account” gestito da un “pooler”.
Il pooler rappresenta il gestore del conto corrente unico in cui vengono convogliati e centralizzati i saldi di tutte le società del gruppo.
A dirigere le operazioni di cash pooling è, generalmente, il tesoriere, il direttore finanziario o il direttore amministrativo della società madre o della società scelta come pooler.
Il ruolo di pooler: holding o banca?
Per centralizzare e gestire il conto unico, il gruppo può optare per una soluzione interna, affidando il ruolo di pooler alla holding, alla casa madre o a un’altra impresa consociata, oppure può scegliere una soluzione esterna optando per una società finanziaria creata appositamente dal gruppo (una newco) oppure rivolgersi a una banca o a un altro istituto di credito in cui viene depositato il conto principale.
Cosa si intende per cash pooling management e quali tipologie ci sono
In linea generale, è possibile distinguere due metodi principali di gestione del cash pooling:
- cash pooling fisico (anche detto “effective cash pooling”), caratterizzato da un flusso di cassa effettivo verso il conto centralizzatore. Spesso è gestito automaticamente dalla banca.
- cash pooling nozionale (“virtual” o “notional” NCP): corrisponde a una centralizzazione virtuale dei flussi di cassa delle diverse entità del gruppo. In questo tipo di cash pooling, come vedremo, ogni consociata può continuare a operare con le proprie linee di credito senza spostamenti reali di denaro.
Alcuni gruppi, principalmente i grandi gruppi internazionali, si avvalgono di una combinazione dei due metodi chiamata “cash pooling ibrido”.
Cash pooling fisico (effective cash pooling)
Il cash pooling fisico o effettivo comporta un trasferimento reale dei fondi dai conti delle consociate, aderenti all’accordo (le cosiddette “participants”), al conto “centralizzatore”, detto “master account”.
In questo tipo di cash pooling, il pooler è l’unico referente della banca o dell’istituto di credito presso cui è registrato il conto unico. Esclusivamente su tale conto, dunque, verrà eseguito il calcolo degli interessi.
Il cash pooling fisico può essere gestito tramite un Treasury Management System (TMS) interno al gruppo oppure direttamente dalla banca. Le operazioni di trasferimento, inoltre, possono avvenire in modo manuale o, sistema più utilizzato, in maniera automatizzata.
Il vantaggio principale del cash pooling fisico per il gruppo è la maggiore visibilità e il miglior controllo sul flusso di cassa complessivo, ma a farne le spese sono spesso le filiali e le consociate che vedono ridursi il loro livello di autonomia finanziaria e decisionale.
Esistono diversi metodi di cash pooling fisico.
La differenza tra le varie tipologie è data, prevalentemente, dai criteri utilizzati per trasferire i saldi dei conti correnti periferici interessati.
Tra i principali sistemi di cash pooling fisico troviamo:
- cash pooling ZBA (“Zero Balancing Account” oppure ZBS “zero balance system”, o, semplicemente, “zero balance”);
- cash pooling TBA (Target Balancing Account);
- cash pooling FBA (Fork Balancing Account).
Analizziamoli più nel dettaglio.
Cash pooling ZBA (“Zero Balancing Account” o “Zero Balance”)
Lo ZBA o “saldo zero” è la modalità più diffusa di effective cash pooling. Esso prevede che, quotidianamente (alla mezzanotte di ogni giorno), i saldi (attivi o passivi) presenti sui c/c delle imprese del gruppo vengano trasferiti automaticamente al conto centralizzatore che provvede poi a riequilibrare la situazione di cassa delle diverse consociate.
Detti trasferimenti danno origine a reciproche posizioni di credito e/o debito da cui, al termine o “cut off” del contratto, deriveranno gli interessi attivi o passivi a seconda delle somme liquide trasferite o ricevute.
Tramite l’azzeramento effettivo dei c/c delle imprese del gruppo si elimina, o quanto meno si riduce, il rischio di avere alcuni conti in scoperto e altri con un eccesso di liquidità.
Con questa tipologia di cash pooling, il conto master risulta essere l’unico che maturerà interessi attivi/passivi nei rapporti con la banca.
Il rovescio della medaglia di questa variante può essere, come anticipato, la mancanza di indipendenza delle filiali nella loro gestione del flusso finanziario e del loro eventuale surplus liquidità.
Le risorse liquide in eccesso, infatti, confluendo automaticamente nel conto centralizzatore non possono più essere gestite o sfruttate direttamente dalla consociata che le ha generate ma vengono usate dalla pooler a fine di investimento oppure per coprire eventuali scoperti o debiti di altre imprese del gruppo.
Cash pooling TBA (Target Balancing Account)
Il cash pooling TBA (Target Balancing Account) consiste nel definire un livello di credito oltre il quale i saldi dei conti delle filiali vengono trasferiti al conto centralizzatore. Quando i conti sono in debito, i saldi vengono sistematicamente ripristinati. Al di sotto della soglia minima, il pooling non viene attivato.
Diversamente dallo ZBA, il TBA permette alle consociate di mantenere una maggiore possibilità decisionale.
Cash pooling FBA (Fork Balancing Account)
Il cash pooling FBA (Fork Balancing Account) consiste nel riportare giornalmente tutti i conti a un certo importo predeterminato (diverso da zero).
Così facendo, come nel caso del TBA, le imprese del gruppo aderenti all’accordo di cash pooling possono conservare una maggiore autonomia rispetto alla società pooler.
Cash pooling nozionale (“virtual o notional cash pool”)
A differenza del cash pooling fisico, il cash pooling nozionale (notional o virtual cash pooling), detto anche a “saldi compensati”, non comporta alcun trasferimento fisico dei fondi.
Si tratta di un sistema particolarmente utilizzato nel mondo anglosassone in cui tutti i saldi dei vari conti bancari delle società del gruppo aderenti al pooling vengono compensati virtualmente e automaticamente su un master account bancario (anch’esso virtuale).
Tale compensazione è virtuale e non effettiva in quanto i singoli conti correnti delle consociate mantengono il loro saldo di fine giornata.
Lo scopo di questa operazione è quello di facilitare il calcolo degli interessi attraverso una compensazione “fittizia” dei diversi conti sul master account. Per farlo, in una fase preliminare si determina un indice per ogni filiale, che viene poi collegato alle transazioni che le entità effettuano secondo le loro necessità e/o eccedenze.
In questo tipo di cash pooling, il rapporto intercorre direttamente tra la banca e la singola consociata, ma la capogruppo contratta con la banca tutte le condizioni riferite al rapporto con le diverse consociate.
Da un punto di vista pratico, la banca calcola i tassi di interesse di debito e credito sul conto corrente individuale di ciascuna consociata e, successivamente, calcola il saldo nozionale combinato di tutti i conti bancari.
Tale computo può avvenire su base giornaliera, settimanale o mensile.
Sotto un profilo amministrativo, il notional cash pooling è più efficiente e facile da gestire rispetto al cash pooling fisico, poiché:
- non richiede alle società del gruppo di creare un conto corrente di corrispondenza con la pooler, il che ha significativi vantaggi sotto un profilo gestionale e contabile;
- non implica il trasferimento fisico dei saldi di fine giornata al conto master del pooler.
Il vantaggio del cash pooling nozionale è che ogni entità del gruppo può beneficiare di tassi di interesse attivi e passivi migliori rispetto a quelli che avrebbero avuto individualmente ma, al contempo, può operare con le proprie linee di credito conservando una maggiore autonomia e una maggiore indipendenza nella gestione finanziaria.
Come anticipato, il cash pooling nozionale non è adottabile in Italia a causa di un divieto legale di compensazione dei debiti e dei crediti e dell’obbligo da parte delle banche di calcolare gli interessi sui saldi giornalieri di ciascun conto